"Quale tiralatte mi consigliate? Elettrico o manuale?
Non vorrei spendere soldi per nulla e poi vedere che non funziona...
L'unica cosa che non vorrei fare è smettere di allattare mia figlia."
Non so se tu abbia già iniziato ad informarti su questo argomento, magari navigando nel web o buttando l'occhio sulle tante confezioni presenti nei negozi di puericultura. Vorrei provare ora a farti una panoramica dei diversi tipi di tiralatte esistenti, così che tu possa almeno avere un'idea delle loro caratteristiche e magari capire verso quale orientarti per una prima scelta.
Tutti i tiralatte hanno una coppa a forma di imbuto che si posiziona sul seno e che termina con un tunnel in cui scorre il capezzolo durante l'estrazione, a cui si attacca il contenitore in cui va a finire il latte. Nei tiralatte ad attacco doppio ce ne sono due, permettendo così l'estrazione contemporanea da entrambi i seni, il che dimezza il tempo necessario. Tutti i tiralatte agiscono alternando fasi di aspirazione e rilascio: la fonte di energia necessaria (corrente elettrica, batteria, forza muscolare della mamma) e la possibilità o meno di regolare intensità e frequenza dell'aspirazione variano a seconda del tipo di tiralatte scelto.
Tiralatte elettrici
Ce ne sono di tipo “professionale”, come quelli in uso in molti ospedali, composti da una parte noleggiabile (sostanzialmente il motore) e da un kit ad uso personale che in genere va acquistato a parte e comprende tutte le parti che entrano in contatto con il latte e il corpo della mamma, a garanzia di sicurezza e igiene. Sono molto efficaci e di solito con la possibilità dell'attacco doppio. Sono un po' ingombranti e alla lunga possono risultare costosi.
Esistono poi tiralatte elettrici per uso personale, che sono più facili da trasportare, abbastanza silenziosi e a volte sono dotati anche di batterie ricaricabili, in modo da poter essere usati anche senza avere a disposizione una presa di corrente. Ce ne sono anche ad attacco doppio. A seconda del modello possono avere la possibilità di regolare l'intensità dell'aspirazione (da settarsi a quella più alta possibile confortevole per la mamma) e la frequenza con cui ogni ciclo di aspirazione e suzione si ripete.
In alcuni si possono anche impostare brevi fasi ad alta frequenza che si alternano a fasi con frequenza più bassa, in modo da imitare le due fasi di suzione dei bambini, rapida per stimolare il riflesso di emissione (che è il meccanismo ormonale per cui il latte presente nel seno viene spinto verso l'esterno), lenta e profonda quando questo riflesso si verifica, il latte esce e viene deglutito spesso. “si è visto che una velocità attorno ai 40-60 cicli al minuto solitamente garantisce i risultati migliori in termini di estrazione del latte” [...] “se la mamma deve usarlo spesso per preparare una scorta di latte e poi svuotare il seno al lavoro, può essere opportuno scegliere un buon modello, ovvero un tiralatte che garantisca più di quaranta cicli al minuto” (Allattare e lavorare... si può!, pag 157).
Tiralatte manuali
Sono solitamente ad attacco singolo, vengono azionati meccanicamente dalla mamma che tira una leva (tipo freno della bici) o che schiaccia un pulsante. Anche la regolazione della frequenza e dell'intensità dell'aspirazione vengono gestiti - in modo ovviamente più approssimativo rispetto a tiralatte programmabili - dalla mamma stessa, aumentando o diminuendo forza e/o velocità con cui aziona il tiralatte. Sono meno costosi dei tiralatte elettrici e non credo che ne esistano a doppio attacco. Alcune mamme hanno giudicato questo tipo di funzionamento scomodo, faticoso e per questo poco efficace, mentre altre ci si sono trovate molto bene, giudicando il tiralatte manuale pratico, utilizzabile ovunque, facile da trasportare ed efficace rispetto alle proprie esigenze.
Quest'ultima osservazione ci porta alla considerazione finale:
“...c'è un'ultima variante che è ancor più importante, ed è il feeling che si crea (o non si crea) tra la mamma e il tiralatte. Se la mamma non si sente a suo agio, il modello può essere quello più funzionale, moderno ed efficace, ma... molto semplicemente per lei non va bene!” (Allattare e lavorare... si può!, pag 159).
Una volta individuato il modello che ti ispira di più bisogna prepararsi ad alcune prime sedute “di conoscenza”, in cui tu familiarizzerai con il tiralatte (monta, smonta, risciacqua, accendi qui, regola lì!) e il tuo corpo si abituerà a rispondere a questa nuova stimolazione. Se poi durante questi primi tentativi riuscirai anche ad estrarre più di qualche goccio di latte ancora meglio, ma è abbastanza frequente il contrario (senza che questo abbia un qualche legame con l'efficacia nell'utilizzo successivo né tantomeno con l'adeguatezza della produzione di latte!).
Ci sono mamme che hanno trovato il tiralatte adatto a sé al primo tentativo, altre hanno dovuto sperimentare un po', altre ancora hanno scoperto che il tiralatte proprio non faceva per loro e hanno imparato come spremersi il latte manualmente. Sapevi di questa possibilità?
Si tratta di una serie di massaggi e stimolazioni del seno che facilitano il riflesso di emissione (dopo un po' di tentativi ogni mamma trova ciò a cui risponde meglio: carezze, massaggi circolari, scuotere il seno, spugnature calde...), a cui far seguire la vera e propria spremitura: si prende in mano il seno tenendolo poco oltre l'areola, lo si spinge un po' all'indietro perchè resti “intrappolato” tra le mani e la cassa toracica e non possa “sfuggire”, poi si stringe, senza fare male ovviamente! Si ripete l'operazione lungo la circonferenza del seno in modo da drenarne tutte le zone.
Anche qui all'inizio serve un po' di pratica, ma con qualche tentativo diventa un'operazione davvero semplice, perchè si impara a conoscere “cosa” e “come” è più efficace per sé.
Conosci il nostro sito? Vi sono pubblicati degli articoli molto interessanti, che ti linko, riguardanti proprio il tema “allattamento e lavoro”, che penso possano esserti utili per iniziare a crearti un tuo bagaglio di informazioni prima di questa nuova avventura che vi aspetta:
Ogni quanto devo tirare il latte?
Come potrò gestire il distacco dal mio bambino di tre mesi con il rientro al lavoro?
Allattare e lavorare: le esperienze delle mamme
Riuscirò ad allattare e lavorare?
Chiedi ancora se ne hai bisogno, siamo qui per questo!
Puoi approfondire questo argomento contattando una Consulente de La Leche League e consultando le pubblicazioni de La Leche League.