"Due settimane fa sono rientrata al lavoro e lui va al nido. In questi ultimi giorni, però, credo anche per via del ritorno del ciclo mestruale, ho notato una riduzione del latte e temo vada a finire. Desidero davvero allattarlo ancora, sia per passargli altri anticorpi che per poter mantenere con lui quel legame speciale che ci lega. Sono molto ansiosa e poco sicura riguardo al mio latte. Ho il terrore di perderlo per sempre e questo mi stressa."
Ciao, leggo nel tuo messaggio che il tuo piccolo ha iniziato a frequentare il nido.
E leggo anche la tenacia e il desiderio di allattare il tuo piccino anche ora che hai ripreso il lavoro, misti alla paura di non poterlo più fare a causa di una diminuzione o di una perdita del latte. Tu stessa scrivi che ti senti insicura e ansiosa riguardo la tua capacità di produrre latte.
Queste paure le hai da quando hai ripreso il lavoro o le avevi anche prima? Come ti senti rispetto all'essere rientrata al lavoro?
La prima informazione importantissima è che il seno produce latte in base a quanto e a quanto spesso viene svuotato. Poppate più ravvicinate velocizzano la produzione, poppate più distanziate la rallentano.
Ne consegue che estrazioni efficaci, effettuate con un tiralatte o manualmente, stimolano il seno in modo simile a quanto fa un bambino che poppa. Un'eventuale lieve differenza di efficacia viene facilmente recuperata dalle poppate che i bimbi richiedono quando la mamma torna a casa.
Come ti senti rispetto al tirare il latte al lavoro? Sei a tuo agio? Hai a disposizione il tempo e la privacy necessari?
Sei contenta perchè pur essendo lontana stai facendo qualcosa "per" il tuo bambino? O magari non ti piace affatto perchè ti ricorda che siete separati? Entrambe queste cose insieme? Qualcos'altro? La situazione in cui ci si trova ad estrarre il latte e il proprio stato d'animo possono fare la differenza sulla quantità di latte estratta!
Infatti il nostro corpo reagisce in modo diverso alla stimolazione data da un bambino che poppa rispetto a quella di una macchina, "fredda", magari rumorosa, difficoltosa da usare, in un ambiente in cui non ci si può rilassare o con poco tempo a disposizione. In queste situazioni può servire conoscere qualche trucchetto utile, tipo guardare un video del proprio bimbo, ascoltare la sua voce, portare con sè la sua maglietta del giorno prima da annusare, trovare un luogo più confortevole, crearsene uno... Insomma, come dice il titolo del nostro libro proprio dedicato all'allattamento dopo il rientro al lavoro, che avrai già visto sul sito, Allattare e lavorare si può!
Per ora scrivi che hai difficoltà a capire quale sia un buon momento per estrarlo... un buon momento è un momento tranquillo, quando puoi rilassarti un po', quando sai di avere tempo a disposizione.
Quando il bambino ciuccia avverti come un formicolio al capezzolo, nel momento in cui il latte inizia a fluire? Te lo chiedo perchè le mamme che hanno questa sensazione quando il bambino è al seno spesso ce l'hanno anche quando sono lontane da lui e il seno inizia ad essere quasi pieno, oppure dopo un intervallo di tempo in cui lui di solito popperebbe: anche questo è un ottimo momento per tirare il latte.
Quando il bambino ciuccia avverti come un formicolio al capezzolo, nel momento in cui il latte inizia a fluire? Te lo chiedo perchè le mamme che hanno questa sensazione quando il bambino è al seno spesso ce l'hanno anche quando sono lontane da lui e il seno inizia ad essere quasi pieno, oppure dopo un intervallo di tempo in cui lui di solito popperebbe: anche questo è un ottimo momento per tirare il latte.
Che tiralatte usi? Come ti ci trovi?
Quante ore rimani lontana, tra orario lavorativo e spostamenti vari?
Tante mamme raccontano di aver visto ricomparire il ciclo mestruale proprio in concomitanza del rientro al lavoro: una separazione più lunga del solito, poppate forzatamente meno frequenti ed ecco che il meccanismo riproduttivo si rimette in moto. Si è osservato che nei giorni delle mestruazioni la produzione di latte sia leggermente inferiore al solito (normalmente si tratta di pochi punti percentuali!): si tratta di un fenomeno fisiologico e transitorio, spesso né mamme né bambini si accorgono di nulla e nel giro di qualche giorno tutto torna alla normalità.
A te sembra che la quantità di latte sia molto meno del solito in quei giorni? Cosa te lo fa pensare? La quantità di latte estratta? Il comportamento del bambino? Qualcos'altro? In alcuni casi molto rari succede che la produzione in quei giorni cali notevolmente, ma nel caso di bambini che mangiano anche altro, com'è per voi, raramente è un problema.
Mi dici che vorresti aumentare la tua produzione di latte per crearti una scorta a cui attingere per la merenda da lasciare al nido. Non ho ben capito se questa scorta dovrebbe servirti per evitare di tirarti il latte al lavoro o come "salvagente" nel caso un giorno tu non riesca a tirarne a sufficienza...
Per quanto riguarda le tisane e le compresse per aumentare il latte, non posso darti la certezza scientifica che realmente facciano aumentare il latte, perchè sulle erbe galattogoghe ci sono pochi studi e pochissimi studi seri.
In tutti i casi, se con le estrazioni che al momento fai al lavoro riesci a coprire il fabbisogno del giorno successivo, per creare una scorta bisogna aumentare le estrazioni: potresti farlo al lavoro ma anche a casa, se preferisci.
A seconda di come è più comodo per te potresti estrarre latte da un seno mentre il bambino poppa dall'altro, oppure organizzarti per tirare il latte una volta durante la notte (magari nelle primissime ore del mattino), oppure ancora dedicartici nel weekend. Dipende molto da come ti senti più a tuo agio tu e dall'urgenza che hai rispetto alla creazione della scorta.
Sempre che tu decida che ti serva davvero, perchè potresti anche arrivare alla conclusione, come altre mamme di bambini "grandicelli" come il tuo, che la scorta non sia poi così necessaria!